Mai capitata la cosiddetta “Sindrome da pagina bianca”?
Devi scrivere una relazione di lavoro, una email, la tesi di laurea o piuttosto un testo di diversa natura, creativo, per partecipare ad un concorso letterario.
Sei lì con il tuo bel foglio Word aperto che ti guarda. Ancora bianco. Da più di mezz’ora.
Guardi a destra e hai l’orologio del cellulare che ti bacchetta. Guardi a sinistra e hai la to-do list (La Maledetta è lei, altro che Pirlo).
Capita anche a me, quindi ho deciso di condividere 3 esercizi che faccio quando la penna si è inceppata e il doc Word urla per farsi sentire.
Modalità di somministrazione: qb anche oltre il caso di necessità 😉
1. L’ESERCIZIO DELLA LETTERA
Guardati intorno, scegli la prima lettera che vedi, a caso, e scrivi 25 parole che cominciano con quella lettera. Senti che qualcosa si sta mettendo in moto? La tua mente dice a sé stessa beh dai questo è facile lo so fare senza problemi e tu ti ritrovi a scrivere. Solo scrivere. Ripeti l’esercizio con un’altra lettera. Va meglio? A me, arrivata a questo punto, succede che, seppur seguendo il percorso obbligato dell’iniziale scelta per l’elenco, la mente vaga in un brainstorming libero. Questo brainstorming può rivelarsi più utile di quanto avreste creduto, sfruttatelo: appuntatevi idee balzane, ispirazioni, ricordi emersi grazie ad esso.
2. L’ESERCIZIO DEL COMPLEANNO
Pensa ad un evento, come il compleanno di tua mamma oppure la prossima cena di San Valentino con il/la fidanzato/a. Immagina di essere stato incaricato di organizzarlo: devi fornire ai tuoi collaboratori un elenco completo di tutti gli step. Stendi solo l’elenco, senza preoccuparti dei dettagli ai quali penserai più tardi. Come cominceresti? Ordinando la torta di compleanno oppure telefonando al ristorante per prenotare? Cosa ha priorità e cosa invece è secondario? Questo esercizio costringe la mente a creare una scaletta, riordinando le idee confuse, dando loro un ordine di senso ma anche temporale. Molto utile quando vi viene richiesto un articolo o un capitolo di libro o tesi.
3. L’ESERCIZIO DEL DITO
Descrivi minuziosamente come si presenta il dito indice della tua mano destra. Soffermati sui particolari e arricchisci con aggettivi. Non aver paura di dilungarti o annoiare. Si tratta di un dito affusolato oppure tozzo? La pelle è abbronzata o pallida? Screpolata oppure liscia? Più ricco sarà il testo in termini di dettagli, più sarete portati alla concentrazione e all’esposizione. Trovo che questo esercizio sia ottimo, specie quando non riesco a creare una descrizione soddisfacente oppure a spiegare un concetto nel modo approfondito richiesto.
Se volete leggere testi di scrittura autorevoli, vi consiglio Annamaria Testa oppure, a proposito di tesi, Umberto Eco. Per imparare come si delinea un plot davvero avvincente, per me nessuno eguaglia l’intramontabile Agatha Christie.
Per tutto il resto, leggete leggete leggete. Leggete libri lunghi oppure brevi. Leggete scrittori europei vicini alla vostra cultura ma anche sudamericani e orientali, che vi sfideranno alla comprensione e all’empatia.
Leggete come mangiate: tanto, di tutto e ad ogni ora del giorno.
quella del dito mi preoccupa…ma i primi due funzionano alla grande!
Bea