C’è chi la domenica si alza tardi e chi no. Oggi faccio parte, per una volta, della seconda categoria. Sveglia puntata alle ore 7.15: si parte alla volta del Parco Ruffini, dove grazie all’invito dei ragazzi di Hagakure parteciperò alla corsa Walk Of Life pensata da Telethon per raccogliere fondi e sensibilizzare alla cultura dello sport sano.
Tre chilometri: pochi, maledetti e subito. Daje.
Ore 7.30: Voglio un caffè. Sguardo fuori dalla finestra: piove. Ma il tempo non ci fermerà, siamo in ballo e balliamo. Ecco, magari potrebbe anche smettere perché se va avanti così al traguardo ci arriviamo in canoa, ma a parte questi dettagli tutto ok.
Ore 8.00: Scarpe da ginnastica, pantaloni, felpa, k-way, e la mia musica preferita nelle orecchie. La porta di casa si chiude alle mie spalle. Si va.
Ore 8.30: Arrivo al villaggio WalkOfLife, ritiro del pacco gara con alcuni omaggi e ottima impressione iniziale. Ci sono gli atleti, con i pantaloncini corti e la canottiera, già scaldati. Ci sono le famiglie, quelle con bambini che non vedono l’ora di scatenarsi e cani con il pettorale. E poi ci sono io con smartphone alla mano, niente scarpe tecniche e poco allenamento nelle gambe.
Ore 9.00: Partenza. Lenta, che se no tra 2 minuti sei già spompata. Per un attimo alzo lo sguardo e ho la sensazione di esser parte di un evento bello e utile, non solo per me ma anche per tante persone che dalla vita hanno ricevuto troppe sfide in salita. Dietro il nostro gruppetto la gente seria, quella che correrà i 21 chilometri della Mezza Maratona. Davanti a noi solo la strada. Mi viene in mente che in fondo nella vita come nello sport non si corre contro un avversario ma contro i propri limiti.
Ore 9.15: Decisione saggia: no all’instagrammata facile, se no corro male e non mi godo la gara. Si rivela una scelta azzeccata: posso guardare negli occhi le persone a bordo strada. Alcune applaudono anche me, non perché sono forte (e si vede) ma semplicemente perché sto correndo, sto andando avanti, ci sto provando, non sto mollando.
Ore 9.30: Arrivo emozionante all’interno dello Stadio Nebiolo, su quella pista blu che tra qualche ora sarà calcata dal vincitore della Mezza Maratona. Accanto a me una signora di mezza età esclama Ma è stato troppo breve! La prossima volta faccio la 10 chilometri. Il mio tempo è da schiappe, ma sono soddisfatta.
Da fine ottobre si ricomincia a correre seriamente. Con un paio di scarpe nuove adatte, e un bellissimo ricordo di quella domenica alla WalkOfLife 2013 a Torino.
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