C’è l’edificio su tre piani. C’è la signorina dello staff che ti dà il benvenuto una volta che arrivi al secondo piano, quello dedicato all’aperitivo. C’è che in ogni angolo sono sistemate frasi di scrittori o personaggi famosi.
Insomma, c’è di che stupirsi da Artinfood in Corso Vittorio 21 a Torino.
Tra le cose che mi sono piaciute il vino, il mio amato Traminer, e l’ambiente comodo, dove si sta seduti tranquilli senza avere le ginocchia dei passanti ad altezza gola. Il cibo è buono, non particolarmente creativo ma servito in quantità adeguate. I deejay un pò rumorosi per essere l’ora dell’happy hour, ma la musica ok.
Aggiungerei al cocktail riuscito anche la perla: il terzo piano. A metà serata, incuriosita dalla scala e ringalluzzita dal buon vino, ci sono salita per scoprire cosa ci fosse di interessante. Preparata a trovarci le toilettes ho invece scoperto perché questo locale si chiama Artinfood. Per un attimo sono stata catapultata nel film Eyes Wide Shut tanto erano rosso sangue le pareti, poi il pensiero è stato accantonato perché ho visto la chicca: opere d’arte, i quadri di Giuseppe Menozzi, sistemate in sale dedicate ciascuna ad un pittore (la Picasso, neanche a dirlo, la mia preferita).
L’idea di mixare arte e aperitivo, specie in una città come Torino, mi è piaciuta molto.
Ridiscesa al secondo piano dai miei amici, il vino era finito e in mente avevo ricordi bohémien…