C’è un ricordo che mi torna in mente, mentre sto andando con Lui al Blogger Day #gioiadarte, al quale mi ha invitato nientepopodimeno che la Pinacoteca Agnelli.
Sono a casa, con mio papà, entrambi seduti sul divano. Mia mamma sta lavando i piatti. Alla tv scorrono pigre immagini di un quiz stile L’Eredità. Il presentatore chiede Qual era il vero nome del pittore Spagnoletto? Io dentro di me penso che sarà una nuova marca di spaghetti per la paella o cose simili e nel frattempo il mio babbo prontamente risponde de Ribera! Ecco: lì in quel preciso momento ricordo di aver pensato prima E tu come cacchio fai a saperlo? e poi Ma dai l’arte è impossibile da ricordare, è un gran casino. (avevo 10 anni o giù di lì, portate pazienza :-))
Ora, avere in testa l’arte è un gran casino non è esattamente la cosa migliore per prepararsi a un evento che celebra la #gioiadarte, per di più in una location tanto prestigiosa come la Pinacoteca Agnelli. Ebbene, gli utenti hanno sempre ragione MA in questo caso vi sbagliate. Perché sabato ho scoperto che niente predispone a cogliere i tanti aspetti di un’opera, di qualsiasi tipo essa sia, meglio dell’idea che non bisogna necessariamente sforzarsi di classificarla, domarla, capirla, incasellarla, per amarla. E ho deciso che questa è la mia definizione di gioia regalata dall’arte.
Sabato ho avuto l’opportunità di visitare la mostra dedicata a Jean Prouvé e di cogliere il suo obiettivo concreto (attualissimo) di costruire cose belle e funzionali. Ho ammirato una pinacoteca ricca di autentiche meraviglie, come i Matisse vibranti e i Picasso che ti sfidano all’immaginazione. Ottimo il fatto che la giornata sia stata concepita come percorso e ottimo che sia culminato in un workshop pratico dove un gruppetto di indomiti blogger rimasti hanno provato (con dubbi risultati ma grande divertimento :-)) a progettare e costruire un oggetto.
Come sempre, se volete vedere le foto scattate durante la giornata cliccate QUA e QUA.
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