Handmade a Torino: la storia di Rava-Nello

Dicono che la vita sia come gli scacchi. Perciò, se vivi in tempi di crisi, hai finito il liceo artistico e da grande vuoi fare l’artista, quale sarà la tua prossima mossa?

Per Virginia Landro, 21 anni, di Torino, quella mossa è stata prima diventare un Giovane Artigiano, poi fare un’esperienza di 4 mesi a Bordeaux e infine aprire Rava-Nello, blog di creatività e handmade talmente torinese che non c’è filosofia dietro la sua nascita né brainstorming creativo dietro il bizzarro nome. Quando ci siamo incontrate, Virginia mangiava con piacere un bel piatto di penne. Così ho pensato che forse la vita è come gli scacchi, con le sue mosse azzeccate e le sue pedine insignificanti, ma è anche di chi mette le mani in pasta e non nasconde la magagna coprendola di sugo.

Fiorecchini

A questo punto potrete pensare che Virginia sia una persona concreta al limite del sabaudo e quindi vorrà proporre idee semplici e facilmente applicabili. La risposta è sì ma no: si è specializzata nel settore della carta, fino ad arrivare a padroneggiare la tecnica origami giapponese, e il suo studio, un angolo di colore nella periferia torinese (via Sagra di San Michele 127), è perfettamente imperfetto.
Il blog nel tempo è diventato anche uno store su Etsy, dove sono in vendita bijoux splendidi – così piccoli da chiedersi come abbia fatto una normale mano a realizzarli – biglietti da visita, segnalibri, oggettistica per la casa e la new entry, i calendari.
Qui tutto ciò che è carta è realizzabile, e se si ricicla meglio ancora.

Oltre al Web, potete incontrare Virginia “Rava-nello” agli eventi torinesi (di recente ha partecipato al San Salvario Emporium) o in tanti altri mercati e fiere. Sappiate che ci sarà arrivata da sola, con il bus, montandosi da sé l’espositore. Indipendenza economica e nuovi progetti sono in cantiere per Rava-Nello: questa è la sua prossima mossa verso il futuro.

5 fanpage Facebook da seguire – aggiornamento Novembre 2015

facebook torinoArteide Perché è un’ottima fonte di ispirazione per la creatività.

Le Confessioni di Una Cassiera Perché una volta capitati qui poi non si torna indietro: la prossima volta che andrete a far la spesa la cassiera con le unghie fucsia vi apparirà più simpatica.

Medici Senza Frontiere Perché un bombardamento su un ospedale non può restare senza un responsabile, come minimo con nome e cognome.

Nicolai Lilin Perché è bello leggere di territori russi, dei quali in Occidente sappiamo poco e in modo approssimativo.

Siciliani Creativi in Cucina Perché le sue ricette sono come le recensioni sui migliori ristoranti: porzioni abbondantitutto buonissimo, consigliato!

5+1 corsi/workshop per chi lavora nel settore Web, a Torino

Corsi e workshop2015 a Torino19 – 23 Ottobre 2015 View Conference 2015 – Hashtag per seguire l’evento: #VIEWConference2015

20 – 23 Ottobre 2015 – Corso di introduzione al Web Design

30 – 31 Ottobre 2015Angular JS Advanced Workshop

31 Ottobre 2015Corso per imparare a scrivere belle (e buone) newsletter ed email

7 Novembre 2015Workshop su Ruby on Rails

Capita spesso che chi lavora nel settore tech/nuovi media sia anche freelance, quindi concludo il post ricordandovi il Freelance Day del 24 al Toolbox: ecco le info 😉

Review libri: “Cuba Libre” di Yoani Sánchez (BUR)

Sbevazzatori che non siete altro, cosa avete pensato? Questo libro non parla di alcol né di serate brave in giro per l’isola che ha ispirato grandi scrittori come Hemingway. Tra queste righe – composte con cura e passione, quasi come su uno spartito – di grande c’è solo la stanchezza, fisica e di animo, di chi, lontano dal paradiso vissuto dai turisti, ogni giorno sperimenta razionamenti di cibo, burocrazia, proclami politici ormai svuotati di significato.
Per me, scoprire questo lato di Cuba è stato shockante.

Una cosa è quella certa pazienza che lambisce l’apatia, quel sorridente fatalismo di chi guarda al futuro semplice perché quello anteriore ah chissà, che percepisco anche qui in Italia. Tutt’altra storia è leggere degli ospedali nei quali mancano i cuscini, del mercato nero dei generi alimentari che solitamente dò per scontati, dello snervante doppio sistema monetario (pesos nazionali e pesos convertibili), dei “meeting di ripudio” (manifestazioni di protesta contro chi lascia l’isola per andare a vivere in qualche altro Paese), dell’impossibilità di bere latte per chi ha tra i 7 e i 65 anni: incredibile, nel vero senso del faticare-a-credere. Non posso definire in altro modo un passaggio come il pane che adesso metto in tavola non è stato concepito per soddisfare il gusto, perché in una società come questa provare a dare un sapore alle cose rappresenta una debolezza piccolo borghese contro la quale dobbiamo lottare: un vero rivoluzionario si mangia il pane come viene fatto, senza lamentarsi tanto.

Molte persone in questi anni hanno argomentato il classico beh se è troppo incredibile per essere vero magari è proprio perché non lo è: la Sánchez è stata definita “spia” e “mercenaria” ma, nonostante accuse, arresti e censure, ha proseguito l’attività di reporter, vincendo numerosi premi internazionali. Cuba Libre è uscito per la prima volta nel 2009. L’edizione che ho io è del 2013. Chissà se oggi, nel 2015, qualcosa è cambiato. Per saperlo, si può restare aggiornati sul sito 14ymedio.

Da twittare

Se digeriamo costantemente notizie precotte in televisione, discorsi inscatolati e fuori data di scadenza, dadi di calma e pazienza per sopportare il quotidiano, è normale che anche il nostro piatto rispecchi sempre più questi acri sapori.

Inattività e silenzio: inerzia collettiva di un popolo assorto.

Voglio segnalare che non nascondo armi sotto il letto, anche se ho commesso un delitto ricorrente ed esecrabile: mi sono creduta libera.

Non importa quante volte si oltrepassa la linea dell’illegalità: la cosa importante è continuare ad applaudire.

Di fronte alla frequente constatazione che scrivo bene rispondo sempre con una breve frase: Mi spiace, non posso evitarlo, si tratta di una malattia professionale.

Viaggi – Impressioni e scoperte dal Giappone

viaggi giappone recensioniCaspita di giapponesi, mi mancano.
Due settimane di Sol Levante mi hanno insegnato alcune cose di questo universo a sé, questa sorta di bolla così strana per chi viene da Occidente.

Il Giappone è quel Paese dove porti l’uniforme ben oltre gli anni della scuola e leggi i manga ben oltre gli anni del liceo.
Il Giappone è quel Paese che ti fa riconsiderare il tuo concetto di formalità non appena vedi un capostazione fare l’inchino ai passeggeri del treno, prima di uscire dalla carrozza.

Il Giappone è quel Paese dove abbondano i ristoranti stellati, perché nessuno più di questo popolo sa quanto mangiare sia un atto estetico prima che enogastronomico.
Il Giappone è quel Paese dove ordine, silenzio e armonia sono un millenario antidoto contro lo stress prima ancora che i fondamenti di una religione, anzi due.

Il Giappone è quel Paese dove si invecchia alla grande perché non si mangiano pane, pasta, carni rosse o cioccolato, e non ci sono parcheggi per le auto quindi si va in bicicletta. Con buona pace dell’Occidente, ancora convinto che basti ingozzarsi di bacche di goji.
Il Giappone è quel Paese in cui le mamme portano i bambini a scuola in bicicletta. Sì, anche se i piccoli sono due. Sì, anche se piove. Con buona pace delle madri occidentali che fanno un isolato in SUV.

Il Giappone è quel Paese in cui ti chiedi come mai la natura sia così splendente e rigogliosa. Poi ti rendi conto che piove un giorno sì e l’altro anche, e ti dai la risposta.
Il Giappone è quel Paese dove una ragazza può uscire di casa vestita da manga o da orsetto rosa con pigiama munito di orecchie senza essere considerata pazza. Poi rileggi la prima frase di questo elenco e ti dai la risposta.
Il Giappone è quel Paese dove anziché cani e gatti amano carpe e daini. E a questo non hai una risposta.

viaggi travel giapponeIl Giappone è quel Paese in cui si tira lo sciacquone coprendo con la mano una fotocellula ma non si riesce a tagliare la carne perché non c’è il coltello.
Il Giappone è quel Paese dove non esistono i fazzoletti ma la mattina potresti incontrare un dipendente pubblico che pulisce con lo scopino le fessure degli scalini della metro.
Il Giappone è quel Paese dove ci sono giardinieri pubblici che tolgono le erbacce a mano, chini lungo il vialetto di un parco.

Il Giappone è quel Paese dove le donne non temono le rughe ma l’abbronzatura e i punti neri.
Il Giappone è quel Paese dove le donne possono diventare maid in un cafè senza essere linciate come prostitute.

Il Giappone è quel Paese dove nella sua scatola i biscotti non sono ben sistemati, mi spiace mi dia qui che glieli metto a posto subito.
Il Giappone è quel Paese dove si va da A a B e se c’è un imprevisto beh vorrà dire che B non si può fare.

Il Giappone è quel Paese dove i fagioli sono nei dolci, il pesce nella colazione e il riso ovunque.
Il Giappone è quel Paese che non sa cosa siano le guerre “di religione”, i preti, le Fiat, le comunioni in primavera, la Nutella e il prosciutto crudo.

Il Giappone è quel Paese dove il valore della raffinatezza non è sancito dalla costituzione solo perché è già nel DNA delle persone.

Caspita di giapponesi, un po’ mi mancate.

Ricapitolando, articoli scritti e cose utili

Scrivere di strumenti – o esperienze – che provo in prima persona per poi condividerli è un esercizio molto utile: mi avvicina ai lettori, amplia gli orizzonti al di là dello schermo, concima il terreno per far nascere le idee di qualità.

In quest’ultimo periodo trovate online

(no, non è carenza di creatività quanto piuttosto una sorta di “format” che mi sono creata ;))

Per Taurinews curo la rubrica Hashtag della Settimana: l’ultima “puntata” è stata La cultura è social a Torino, tra Invasioni digitali e museumselfie.

Leggete e, come sempre, aspetto spunti, idee, proposte!

Foodblogger a Torino: twintervista a @Cucineconvista

Un’ora, due blogger, molto cibo e qualche consiglio su dove mangiare o fare la spesa 🙂

@SocialTorino Cominciamo la #twintervista! Benvenuta @Cucineconvista, foodblogger torinese. Chi sei e cosa fai di bello nella vita off-blog?

@Cucineconvista Buongiorno! Mi occupo di marketing e per passione fotografo e giro mercati. Ho 3 splendidi gatti.

@SocialTorino Tra poco una bella domanda tosta come il torrone. Nel frattempo quali mercati di Torino consiglieresti?

@Cucineconvista Il classico coperto di Porta Pila e poi quello in Piazza Benefica nel quartiere più torinese di tutti: il Cit Turin.

@SocialTorino La domandona tosta: entriamo subito nel food! Qual è la ricetta torinese che più ti rappresenta?

@Cucineconvista Senza dubbio il bonet: sembra un budino ma c’è tanto di più e lo scopri solo ( o già) alla prima cucchiaiata.

@SocialTorino Asciugata l’acquolina 😉 Come nasce la voglia di aprire un foodblog?

@Cucineconvista Nasce inizialmente come blog di recensioni:  ero entusiasta del fermento che pervadeva la ristorazione torinese.

@SocialTorino Condivido! Di recente ci ho scritto proprio qui. Qual è il tuo posto da consigliare a chi legge?

@Cucineconvista Il mio posto è Kidoism: fusion che mixa cucina piemontese e giapponese, con un tocco iberico. Manca solo la stella Michelin!

@SocialTorino Lo proverò, grazie della dritta. A proposito di food e blog, quali sono invece le tue ricette top, i “cavalli di battaglia”?

@Cucineconvista Secondo i miei lettori sono i capunet, la mia ricetta più letta!

@SocialTorino Ultime battute di questa #twintervista: cosa bolle in pentola per i prossimi post sul tuo blog? 😉

@Cucineconvista Mi sto dedicando al fusion: non sono tra Italia e cucine estere ma anche tra Nord e Sud. E poi, spero, viaggi.

@SocialTorino Time is running out! Grazie a @Cucineconvista e buona fortuna per i tuoi prossimi viaggi.

Dove è finita la blogger?

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Complice freddo e giornate uggiose, mi sono buttata a capofitto sul lavoro e sono tornata a scrivere come una forsennata. Il che è positivo per le mie finanze, certo, ma un po’ meno per il blog che ho ingiustamente trascurato.

Per farmi perdonare, vi svelo cosa ho scritto di recente (nonché la mia anima più profescional) e vi segnalo tre post che potrebbero interessarvi, sempre in tema social media e scrittura.
Spero possiate trarne informazioni utili e spunti di riflessione, sarà un piacere ascoltare le vostre opinioni o esperienze perciò scrivetemi! 😉