6 cose da fare a Torino – Aprile 2016

pexels-photo-largeAprile dolce dormire? Ma anche no dai, ché di cose da fare ce ne sono. Eccole qui 😉

  • 15-17: ManualMente, rassegna dedicata alla manualità creativa
  • 15-17: FoodHackaton, dal campo alla tavola – all’I3P, Incubatore di Imprese Innovative di Torino
  • 2413° Instameet (meeting Instagram) e appuntamento ai giardini di Palazzo Reale per celebrare anche in Piemonte. Gli hashtag abbondano, ovviamente: #ig_piemonte #palazzoreale #wwim13 #wwim13piemonte #ig_italia #igworldclub #lifeonearthwwim13

Postate le foto su Instagram e non dimenticate di taggare @socialmediatorino!

Droidcon Italy 2016 a Torino

Preceduto dal Trendroid di inizio Marzo, giovedì 7 e venerdì 8 Aprile 2016 torna a Torino il droidcon Italy, l’evento di approfondimento e dibattito sulla piattaforma Android, i suoi utilizzi e le ultime news che la riguardano.

Su Twitter lo staff organizzatore del droidcon sta man mano annunciando gli speakers che prenderanno parte all’evento: Nick Butcher e Wojtek Kalicinski di Google, Vinh To – ingegnere della NASA, Francesca Tosi e Xavier Hallade di Intel, Huyen Tue Dao di Trello, Alessandro Bizzari di Spotify, Massimo Carli di Facebook, e molti altri.
La varietà di provenienze ed esperienze di questi professionisti dà l’idea di quanto l’evento sia seguito e apprezzato (anche a livello internazionale), e renderà ancor più interessante ogni appuntamento.

Lo schedule completo è consultabile qui

Oltre alla manifestazione “tradizionale”, come già lo scorso anno, il droidcon Italia si concluderà con un hackaton, perfettamente in linea con la tradizione dell’hacking nella sua accezione positiva del fare, del mettere mano alle cose per capirne il funzionamento e poi modificarle, migliorarle, farle evolvere. Per questo appuntamento ci si sposterà al Talent Garden Torino, in Via Allioni 3.

Gli ultimi aggiornamenti sono disponibili anche via Facebook o app (scaricabile naturalmente su Play Store e naturalmente aggratise).

Hashtag ufficiale: #droidconIT
Contatti: droidcon@synesthesia.it
Location: Centro Congressi Lingotto – Via Nizza 230, Torino

Com’è andato il droidcon 2015: la mia personalissima recensione

Droidcon Italia 2015 a Torino: le mie impressioni

droidcon-torinoUX, realtà aumentata, strumenti utili, sicurezza, app, novità tech: di questo e molto altro si è parlato giovedì 9 e venerdì 10 aprile al Droidcon Italia, che quest’anno si è tenuto a Torino negli spazi del Lingotto Fiere.
Un evento che nel complesso ho trovato interessante e utile, completato (a mio parere in modo molto azzeccato) da un hackaton indetto per il weekend dell’11 e 12 aprile negli spazi dell’I3P di Via Pier Carlo Boggio.

Giovedì 9 ho partecipato a Secure VoIP, tenuta da Marco Pozzato ed Emanuele Gambaro di PrivateWave Italia: breve e ricca di spunti di discussione che si sono trasformati in domande dei partecipanti al termine della presentazione.
Nota dolente pandroid-vs-appleer Invitation to the Women in Technology meeting with Intel, tenuto da Wolfgang Petersen (Director of Intel’s Developer Relation Division for Europe, Middle East and Africa) e Francesca Tosi (Intel Software Innovator). Da uno sponsor blasonato mi sarei aspettata spunti concreti sulla falsariga, per capirci, dell’esempio di Sheryl Sandberg, COO di Facebook. Invece, a seguito di idee valide sull’educazione precoce delle donne alla tecnologia e sul supporto per le realtà virtuose (Girls Who Code, She Will Connect, Hermanas Diseña tu futura etc), non ci si è poi mossi dagli stereotipi modello La percentuale di donne che si laureano in informatica è bassa ma sono molto creative e organizzate o peggio Difficile parlare con chi fa marketing non sono abituati a misurare i risultati del proprio lavoro (#ciaoanalytics). Nessuna risposta sulla questione salariale e neanche su quanto concerne le donne che lavorano nel settore della tecnologia ma non sono sviluppatrici (ad esempio chi fa UX o le graphic designers). Un vero peccato.
Venerdì 10 ho seguito How Yahoo builds apps, un caso studio presentato da Alex Florescu (Lead Android Developer presso Yahoo). Anche Android Piracy, con Martin Liersch di Papierprintit GmbH, è stata interessante.
Qualcuno è andato all’hackaton e ha voglia di raccontarmi com’è andata? 😉

Social Media Torino @ Droidcon 2015 Torino

Droidcon a TorinoLondra, Berlino, Parigi. Ma anche Bangalore, New York, Montreal, Dubai. E Torino.
Al via tra 8 giorni (9 e 10 Aprile 2015) l’edizione italiana del Droidcon, che si terrà quest’anno in terra sabauda, al Centro Congressi Lingotto di Via Nizza 280.

Una due giorni di dibattiti e approfondimenti sul tema piattaforma Android: si parlerà di app e programmazione ma anche di prototipazione, UX, realtà aumentata e troveranno pane per i propri denti sviluppatori, aziende, esperti.
Ah e quindi tu che cce stai a ffà lì?
Allora, facciamo poco gli spiritosi 😀
Sono una niubba che possiede da sempre uno smartphone Android, benedice più volte al giorno la possibilità di rimpiazzare la batteria vecchia con una nuova quando il telefono dà segni di cedimento (in media per me 2 volte l’anno) e ha molto da imparare, da intervistare, da scrivere qui sul blog.Droidcon 2015 Torino

Per ora i numeri di questo Droidcon 2015 a Torino sono decisamente positivi: 460 iscritti (di cui 101 per l’hackaton che si terrà l’11 e 12 Aprile), 70 speakers, 70 talk suddivisi sui due giorni di evento.
Qui la fanpage Facebook per restare aggiornati. L’hashtag è #droidconit.

Per seguirmi live all’evento avete a disposizione Instagram e Twitter.
The best way to predict your future is to create it!

Chi scrive

scrittura storytelling torino social mediaChi scrive non lo fa perché gli viene facile.
Chi scrive ama farlo nonostante quel giorno avrebbe di meglio da fare, vorrebbe pomiciare col fidanzato, dovrebbe stirare o ancor meglio dormire un po’.
Ma questi non sono che condizionali mentre scrivere, mano a mano che lo fai, diventa un imperativo categorico.

Chi scrive per professione e per passione non pensa che il vero genio sia colui che scrive due o tre parole su un fazzoletto prestato al bar e da lì nasce un capolavoro.
Chi scrive pensa che il vero genio sia chi riedita, rimuove, rimpasta, rivede i concetti perché siano intelligenti, semplici e trasmettano qualcosa.
Un’emozione, un’incazzatura, un mito da sfatare, un’idea. Quello è l’obiettivo, e non il genio sregolato ché quello esiste solo nell’immaginario collettivo.

Chi scrive sa che potrebbe scatenare reazioni contrarie a quelle che intendeva suscitare nel lettore. Ma non importa, se ne assumerà le responsabilità.

Chi scrive trova sempre il tempo per farlo.
Non perché gli viene facile ma perché in ogni momento, quando gli accade qualcosa di speciale, unico, particolare, nella sua mente compare nitidissimo il pensiero datemi un foglietto qualsiasi o lo smartphone: ho bisogno di ricordare, voglio mettere nero su bianco o su Evernote.
Il pensiero genera scrittura e la scrittura genera altri pensieri, in un circolo virtuoso e vizioso al tempo stesso.
Sì ecco, scrivere è un vizio, un vezzo del quale ad un certo punto non si potrà più fare a meno.

Scrivere diventa compagno di vita quando non sai con chi altro parlare.
Scrivere diventa un patetico ma inevitabile strumento di conversione dei tuoi pensieri in azioni concrete. Dovresti pensare meno e agire di più ma niente, la parola scritta è il tramite obbligato per lasciare che le gambe si muovano e sbloccare finalmente braccia, cuore, voce.

E quando ti rendi conto di cosa hai scritto un po’ ti sorprendi di averlo prodotto tu, sbattendo con le dita su quei tasti.
Non c’è soluzione.
Chi scrive non lo fa perché gli viene facile.
Lo fa perché scrivere è come fare l’amore: più lo fai, più vorresti continuare a farlo.

Sondaggiamo: quello che pensi a me importa :-)

I want you torino social mediaSono in vacanza in Sicilia come sapete (date un’occhiata a Facebook ;-)) e stavo pensando agli argomenti per i prossimi post.

Poi ho realizzato: perché non farli decidere a voi che mi leggete?

Quindi ecco il domandone, rullo di tamburi…

[polldaddy poll=8214698]

Il concorso #techmateapp: cos’è, come funziona, cosa si può vincere

techmateapp techmateHo scoperto di recente Techmate, rivista di settore web ideata dalla società di consulenza informatica EIS con sede a Torino (i ragazzi che vedete qui a fianco sono i membri della redazione).
La rivista è ben fatta: approfondimenti interessanti (bello il pezzo “Internet TV: da Netflix e River, quale futuro in Italia?” ma anche “L’ascesa del mobile nella terra del petrolio”), infografiche, interviste.
Vi state chiedendo qual è il punto e perché ne parlo in questo post?
Beh drizzate le antenne signore e signori: Techmate mette in palio lui. Non un uomo, STOLTE. Sto parlando del gioiellino con la G maiuscola. Quello che qualsiasi geek brama. Non per usarlo, no. Per sfoggiarlo come un diamante. Se volete vincere un iPad Mini continuate a leggere questo post.

Ciao Claudia e ciao Sara, mi raccontate cos’è Techmate?
Nasce come progetto editoriale di EIS, in forma di trimestrale cartaceo, nel 2012. L’idea di partenza era quella di spedire la rivista agli IT manager nostri clienti, come servizio di approfondimento. Nel 2012 è uscito il primo numero e nel Novembre dello stesso anno eravamo supportati dal sito. Poi nel Settembre/Ottobre 2013 abbiamo deciso di puntare sull’app mobile. Il nostro target si è ampliato, con modifiche al linguaggio e agli argomenti. A quel punto mancava soltanto l’idea giusta per promuovere l’app.

Da qui l’idea del concorso #techmateapp, già sponsorizzato in questi giorni su Facebook e Twitter.
Esatto, vogliamo non soltanto far conoscere meglio il nostro lavoro ma anche coinvolgere attivamente i nostri utenti e lettori nella stesura della rivista. Per questo, chiediamo loro di scaricare l’app sul proprio smartphone, scegliere l’articolo che è piaciuto di più e condividerlo via mail tramite l’app stessa. Nell’email i partecipanti possono segnalarci il titolo di un argomento che vorrebbero vedere affrontato nel numero di Giugno 2014. L’argomento con il titolo più interessante e originale sarà premiato con un iPad Mini display Retina 16 GB Wi Fi + Cellular.

Ok vi lascio un attimo per asciugarvi la bava e calmare gli istinti stile Il mio tessssssoro.

techmate app torino techPremio ghiotto: quanto tempo hanno i partecipanti per tentare la fortuna?
Il concorso sarà valido fino alle ore 24 di mercoledì 30 Aprile 2014. L’indirizzo email è info@techmate.it e l’oggetto da specificare è anche l’hashtag ufficiale dell’iniziativa, #techmateapp.

Ultima domanda, che non posso non chiedervi vista la vostra esperienza nel settore, a Torino. Come sta la città in fatto di social media?
Beh è stato davvero un peccato per la Social Media Week Torino dello scorso anno (saltata del tutto, tristessa infinita, ne ho scritto qui ndr): fa pensare che non si stia investendo sul serio. L’impressione è che tutto abbia portata inferiore nonostante non manchino i personaggi di spicco o gli eventi, come il Digital Experience Festival.
In ogni caso siamo ottimiste: il tratto di noi torinesi, forse il pregio più apprezzabile, è che ricerchiamo strade alternative per ricrearci da noi le opportunità. Sul web le possibilità devi creartele da te.

Sara e Claudia, tocca sottoporsi al rito blogghero: descrivetevi con un termine social.
Sara: Lady Like!
Claudia: social media player for fun!

Galateo della scrittura sui social network, caso #4 – Requiem per la grammatica

urlo munch torinoCari amici, benvenuti alla messa di addio solenne per la grammatica italiana.
Lasciate ogni congiuntivo voi che entrate. Dimenticate la punteggiatura. Rinnegate tutto ciò che finora avevate conosciuto e abbracciate la nuova fede: la comunicazione web.

Ciao!! Come stai?? Io bene!!
Senti amico della punteggiatura arzilla!! Posso chiederti una cosa?? Perché lo fai?? No perché anche se non metti due esclamazioni ogni volta va bene uguale eh, non mi offendo. Punto.

Non ti so dire dire bene bene ti avviso.
Certo certo, tranquillo tranquillo. Maledetto t9 maledetto t9, che si permette di aggiungere parole a tradimento mentre scrivo.

Caio, come stai?
Io bene, Sempronio è al lavoro guarda.
E veniamo così allo Strano Caso del Caio. Ecco, io nella prossima vita voglio proprio conoscere l’omino che, quando hanno messo a punto il t9, si è divertito come un matto a inserire come prima opzione parole che nessuno usa. Nessuno.
Vuoi partire con un semplice ti? Ti parte yiddish (??). Il tuo era un timido ciao? Voilà col Caio. E poi la perla, per educare noi volgari esseri inferiori: mera quando volevi risolvere una
questione con la sana imprecazione merda.
Apriti cielo poi quando tenti di scrivere parole degne del Manzoni, tipo numerabile. Lì accadono cose che voi umani non potete immaginare.

Questo faldone è minerale?
Certo signorina, di solito si beve col caffè delle 11.

Mamma vado a prendere il gabinetto poi vado a scuola.
Noooo la diarrea noooo.

Ciliegina sulla torta a Chrysler, che evidentemente deve aver sborsato un pò di soldi per comparire ogni volta che sbagli a scrivere che.

Poi ci sono loro, il girone peggiore.
Quando li incontri una musica tetra bussa alle tue orecchie e strani gatti neri incrociano il 56 mentre vai all’università.
La loro condanna consiste nello spiegare tutte le parole del vocabolario con almeno 5 frasi di senso compiuto. In un giorno. Su un piede solo.
Solo quelli che comunicano con le emoticons.

Ciao, come stai?
E ti fa l’emoticon dell’ok.
Anch’io tutto bene, sommersa di lavoro. Che hai fatto venerdì?
E lui sfodera il disegnino del bicchiere da cocktail.

Gentile amico, io non dico niente. No davvero, ti voglio benissimo lo stesso e mi spiace anche, perché magari hai perso l’uso della parola o hai le dita ingessate.
Ma una cosa la penso. Penso che qualcuno, là fuori da qualche parte, in ciabatte o dentro un garage sfigato, sta inventando l’emoticon a forma di dito medio.
Quel giorno, caro amico, sentirai il mio ghigno malefico tuonare tre metri sopra le tue orecchie.