Ricapitolando, articoli scritti e cose utili

Scrivere di strumenti – o esperienze – che provo in prima persona per poi condividerli è un esercizio molto utile: mi avvicina ai lettori, amplia gli orizzonti al di là dello schermo, concima il terreno per far nascere le idee di qualità.

In quest’ultimo periodo trovate online

(no, non è carenza di creatività quanto piuttosto una sorta di “format” che mi sono creata ;))

Per Taurinews curo la rubrica Hashtag della Settimana: l’ultima “puntata” è stata La cultura è social a Torino, tra Invasioni digitali e museumselfie.

Leggete e, come sempre, aspetto spunti, idee, proposte!

Flash mob a Torino: c’è una nuova corsa rosa

women-running-torinoIn fin dei conti, è tutta questione di Mi Piace.
Ad esempio, mi piace che questo blog sia una piattaforma di informazione e scambio anche con chi ha interessi, stili di vita e idee davvero diverse dalle mie.

Per questo è un piacere ospitare il (primo?) post di Federica, torinese dall’animo sportivo e vegan, che presenta un evento molto bello. 
Run baby run 😉

Segnatevi questa data: Sabato, 24 Gennaio alle ore 9.00 c’è “Women In Run”, il primo running flash mob benefico mai organizzato in Italia. Non si tratta di gara podistica ma di evento ludico, sportivo, un’aggregazione spontanea di donne che lo stesso giorno alla stessa ora in tutte le città d’Italia hanno deciso di corre insieme. Sarà un’occasione d’incontro per allenarsi, conoscersi e correre insieme, in contemporanea, in tutta Italia gridando NO ALLA VIOLENZA. Un flash mob gratuito, senza alcuna quota d’iscrizione né punti di ristoro, che permetterà a tutte le partecipanti – di ogni età e forma – di correre e camminare al proprio passo, secondo il grado di preparazione individuale.

Il gruppo Women In Run è nato spontaneamente sul web dopo l’aggressione di una runner in pieno centro, lungo il Naviglio Grande a Milano, e vuole essere una risposta forte e coraggiosa da parte di donne che non hanno paura. In pochi giorni si è formato un piccolo esercito composto da una quarantina di runners, quasi tutte donne, capitanate da Jennifer Isella, ideatrice dell’evento, e Lidia Sbalchiero, che insieme coordinano l’organizzazione di questa manifestazione ormai su tutto il territorio nazionale. Ad oggi circa 40 città italiane – tra le quali Torino – hanno aderito all’iniziativa, ma nei prossimi giorni è previsto un ulteriore aumento del numero di città coinvolte.
Il valore aggiunto di questo flash mob è la presenza per ogni singola location di una associazione ONLUS operante sul territorio a sostegno delle donne in difficoltà, che non solo fornirà informazioni sulla propria attività ma raccoglierà direttamente le offerte libere delle partecipanti.

Pur rivolgendosi in primis alle donne, la partecipazione è aperta a tutti.
Le offerte libere saranno raccolte direttamente dall’Associazione, presente in ciascuna location dove si terrà l’evento e a disposizione per fornire ogni dettaglio sulla propria attività. Anche Torino partecipa all’evento, con l’organizzazione di Federica Giacone, alias Avevo Voglia di Correre. Il ritrovo per le runner (e i runner) torinesi è sabato 24 Gennaio, alle ore 8,30, presso il Parco della Colletta.
Non è necessario essere sportive provette, l’importante è (davvero) partecipare, vestendo in rosso o in fuxia, divertirsi e aiutare.

Per ulteriori informazioni trovate qui l’evento Facebook. L’hashtag è #womeninrun.
Daje donzelle sabaude, imbracciamo le pacifiche scarpe da ginnastica e al segnale scateniamo la corsa 😉

#JeSuisCharlie

charlie hebdoQuante volte scrivi e poi ci ripensi, ti autocensuri per mille motivi diversi?

Quante volte scrivi preoccupandoti più delle ipotetiche conseguenze che della qualità del lavoro?

Quante volte scrivi pensando più a chi ti paga che a chi ti legge?

Quante volte scrivi visualizzando le critiche anziché l’obiettività?

A partire da oggi, per me, sarà ogni giorno una volta in meno.

Buon Natale da… Torino!

Croccanti, ghiotte e squisite Feste da Social Media Torino! 😉

Il Salone del Gusto e la Torino che si lecca i baffi

Il torinese e più in generale chi nasce in Piemonte ha con il cibo un rapporto particolare, strano, ambivalente.
Da una parte lo amiamo e lo vogliamo subito, ghiotti. Dall’altra non lo sprechiamo e amiamo conservarlo. Dalle marmellate, anche quelle per i formaggi come la cugnà o quella di cipolle, alle conserve di pomodoro alla famosissima-anzi-no-di-più crema cioccolato e nocciole altresì detta Nutella, ciò che sta in barattolo ci solletica il palato. Frutta, dolci, salse: tutto ci piace, e se è conservabile tranquillamente in cantina ancora meglio. Mai sprecare, mai esagerare.
Dall’altra parte però c’è il lato goloso. Quello godereccio che ci spinge ad andare più volentieri alle cene se sappiamo che si beve bene o, meglio ancora, se ci abbinano al piatto un vino particolare. Quello che ci fa guadagnare a piene mani il titolo di regione del Vermouth, degli aperitivi, dei tramezzini, dei cioccolato, del Martini, del cardo gobbo.
Di Eataly e di Slow Food, ma anche del Mac Bun.

E poi c’è l’immancabile tendenza all’esplorazione. L’abbinamento viaggio+scoperta di luoghi, che delizia gli occhi, l’anima e il palato.
È la voglia che ci fa partecipare agli appuntamenti come il Salone del Gusto e Terra Madre, ché cascasse il Mondo dobbiamo andare a vedere lo street food e poi assaggiare il passito di Pantelleria e però anche testare lo yogurt con la cenere.
Fiera del Peperone di Carmagnola, quella del Tartufo, Cheese, Festival delle Sagre, Douja d’Or. E poi degustazioni di vini, visite alle cantine, aperitivi. Ogni scusa è buona per mangiare (e bere) bene, ma portateci anche in girula e saremo vostri per sempre.
Fateci fare le foto alle nostre meravigliose poetiche Langhe, patrimonio dell’umanità Unesco ché comunque noi lo sapevamo anche prima che finisse sotto i riflettori del Mondo intero. Fateci provare il cibo etnico e raccontateci di universi lontani che adesso sentiamo più vicini. Accompagnateci a visitare le fabbriche che producono le Pastiglie Leone e raccontateci la storia di ingredienti che hanno il gusto dell’Africa lontana.

Complicati, sì: questi sabaudi sono proprio tutta una papilla gustativa.

Reset 6 a Torino: la musica si fa in 3

Ce lo dicevamo pochi giorni fa su Facebook: questo Settembre la nostra città si riempie di eventi musicali (graditissimi).
Ho pensato di raccontarveli ma non sono una super esperta in tema musicale e non amo millantare fuffa, quindi ho chiesto una mano a Luca Calderan, giovane torinese, musicista e ideatore di Taurinews.
Si comincia con il Reset Festival. Ciao belli! 😉

reset festival musica torino social mediaIl _reset festival compie 6 anni e per la prima volta abbandona piazza Vittorio a favore di tre location e lancia per questa edizione due motti: #musicaorizzontale e #newboomers.

Musica orizzontale è il modo di intendere la musica senza barriere, con un dialogo continuo e reale tra musicisti, operatori ed addetti ai lavori che ha permesso ai ragazzi di creare un filo diretto che coinvolge da un lato i musicisti ed i cantanti emergenti e dall’altro le realtà che da anni operano nel settore musicale, cercando sempre il confronto e crescendo insieme.
I newboomer sono invece i ragazzi delle nuove generazioni, che si trovano ad operare in questo momento particolare ma non per questo rinunciano a cercare il proprio spazio e che ogni giorno portano avanti il proprio discorso personale, artistico e professionale.
Così nasce questo week end lungo, da giovedì 11 a domenica 14, che porterà la musica emergente in giro per la città, tra un giro in mongolfiera ed una pedalata al Valentino, con un salto ai Murazzi e una buskerata in Borgo Dora.

Ma andiamo per ordine: _reset si fa in 3, tornando in primis alle arcate dei Murazzi da cui il discorso è partito nel 2009 dall’idea di alcuni ragazzi, convinti di poter portare avanti un modo diverso di intendere la musica. Da allora si sono esibiti sui palchi numerosi artisti, pensiamo solo a Levante o ai Nadàr Solo, Daniele Celona, 10135, i Mon-key’s e tanti altri.
Già l’anno scorso era stato tentato l’esperimento di spostare parte dei concerti da piazza Vittorio al Bunker, con concerti indimenticabili per il calore e la grinta oltre che per il successo di pubblico e quindi ecco quest’anno la scelta di spostarsi verso altre tre location: i Murazzi, il CAP 10100 e il Turin Eye al Balon.

Oltre ai concerti principali vi saranno una serie di workshop, tra cui quello con BMG per imparare a scrivere una canzone, la presentazione della compilation per i vent’anni del MEI, il concerto dei Pagliaccio con tanto di pedalata al parco del Valentino, gli show case acustici e gli assaggi di house concert di Alberto Cipolla e Stefania Tasca e gli after party per ballare, bere qualcosa insieme e far nottata con i musicisti.
Non mancano inoltre le nuove scoperte, tra cui Electric Ballroom, Alephant, The Circle, I Maurizio, Band Bunker Club, dagomago, Wicked Expectation oltre ad artisti che cominciano a farsi notare sui palchi torinesi come Eugenio in via di Gioia, Johnny Fishborn, gli Anthony Laszlo, Marie and the Sun o i 2 Fat Men.
Insomma un programma intenso o per dirla con un motto che circolava nell’edizione passata #tantaroba e per tutti i dettagli rimando all’evento ufficiale.

Perciò ci si vede ai workshop, sotto i palchi, al parco, alle jam, ai Murazzi o al Balon a fare i busker con gli strumenti in mano… In ogni caso buona musica e per riprendere un altro vecchio motto del _reset: fatevi sentire.

Luca Calderan

Ligabue infiamma il pubblico di Torino, nonostante la pioggia

Stasera pubblico una bella review scritta da Giulia Dao di Taurinews. Grazie Giulia e continuate a partecipare alla community Social Media Torino! 😉

Il cerino sfregato nel buio fa più luce di quanto crediamo.
È questa l’immagine, una mano che accende un fiammifero, a dare inizio al concerto di Luciano Ligabue tenutosi ieri sera, il 9 settembre, allo stadio Olimpico di Torino.
L’immagine, proiettata su un mega-schermo semicircolare che sembra voler esplodere sulla folla, accoglie l’entrata sul palco del cantautore emiliano, che dà l’avvio al concerto con la carica enorme del suo penultimo singolo, Il muro del suono, acclamato dalle urla di circa quarantamila fan in delirio.

Neanche la pioggia, dunque, ha fermato il Liga – e il suo pubblico – durante le quasi due ore e mezza di spettacolo, nel quale si sono inanellati successi vecchi e nuovi in un crescendo continuo di emozioni.

Le canzoni dell’album Mondovisione, che dà il nome al tour quasi concluso, fanno da filo conduttore per tutto il concerto: Ligabue presenta l’album completo – mancava solo una canzone – e, accanto ai nuovi successi, porta sul palco pezzi anche risalenti agli esordi o ad anni passati, alternando sapientemente non solo nuovo e “vecchio”, ma anche canzoni ad alta carica di energia ad altre più melodiche.

Dopo un inizio che infiamma la folla, composto dalla triade Il muro del suono, Il rumore delle tue bugie e Happy hour, Ligabue passa ad un pezzo ormai storico: Ho messo via, che fa commuovere ed emozionare l’Olimpico.
Questi passaggi proseguono per tutto il concerto, in cui si alternano canzoni come Balliamo sul Mondo, Urlando contro il cielo, A che ora è la fine del Mondo?, che ormai da anni fanno saltare e urlare gli stadi in tutta Italia (e Torino non è stata da meno!), con Il giorno di dolore che uno ha, Piccola stella senza cielo, Per sempre, grazie alle quali lo spettacolo ha raggiunto momenti eccezionalmente toccanti e commoventi.

Ligabue sa intrattenere il suo pubblico non solo attraverso le canzoni, ma anche parlando con la folla. Spiega allo stadio che, per ricordarsi cose importanti (come il fatto che siamo Nati per vivere), non usa i post-it ma le canzoni. Si dichiara assiduo frequentatore di bar, da cui trae ispirazione per i personaggi delle sue canzoni, ad esempio quelli di Bambolina e barracuda. Parla della ragazza di Torino, che rifiuta di essere etichettata perché, alla fine, Siamo chi siamo. Organizza un karaoke improvvisato durante il quale fa cantare il pubblico, concludendolo con Marlon Brando è sempre lui il cui vocalizzo prosegue in un climax dettato dallo stesso Ligabue, provocando il delirio dei fan.

Lo show lo fa di certo il Liga, vero e proprio animale da palcoscenico, ma una parte della spettacolarità la si deve sicuramente al gigantesco palco, senza precedenti in Italia, con un enorme schermo che in ogni momento rimanda immagini suggestive – un mappamondo tratteggiato, neve che scende, il battito di un cuore – e una passerella che porta il cantante direttamente in mezzo al pubblico. Le luci, poi, completano il tutto con giochi spettacolari che si irradiano per tutto l’Olimpico.

Questo concerto presenta un Ligabue anche impegnato sul piano sociale: lo dimostrano Buonanotte all’Italia, vera e propria canzone d’amore dedicata al nostro Paese, e Il sale della terra, il cui testo certamente parla da solo e la cui esecuzione è stata preceduta da aforismi sul potere e accompagnata da un terrificante elenco dei costi della politica italiana.

Con la scusa del rock’n’roll Torino ha “tenuto botta” sotto la pioggia incessante, urlando, saltando e cantando ad ogni canzone. Ed è con la medesima scusa che Luciano Ligabue continua a regalarci successi ed emozioni. Ed è quindi con la scusa del rock’n’roll che si conclude questo concerto memorabile e spettacolare, ricco di emozioni.

#walktorino, nuove foto

Cosa succede a Torino in questa strana estate 2014?

Qualche foto, come sempre #walktorino 😉

Tutte le foto della Cena in Bianco Torino!

Avete partecipato? Se ve la siete persa, ecco qualche scatto 😉

Un grazie all’autore di queste fotografie, Diego Avanzo, che trovate qui su Facebook.

Cena in Bianco 2014 a Torino: intervista

Antonella Bentivoglio d'AfflittoSe non ne avete sentito parlare a voce avete ricevuto una qualche email da amici, e se non avete ricevuto email vi hanno girato l’invito su Facebook: sto parlando della Cena in Bianco, che ogni primavera ci fa vestire in elegante total white e riscoprire il piacere di un picnic atipico in città.
Ho voluto intervistare Antonella Bentivoglio d’Afflitto, organizzatrice e factotum della Cena in Bianco a Torino.

Ciao Antonella, è un piacere conoscerti. Ci racconti qualcosa di te? Ti occupi di organizzazione eventi anche nella vita… non in bianco? 🙂

Ciao! Mi occupo da sempre di marketing strategico e di comunicazione non convenzionale.

Proviamo a tracciare un po’ di storia della Cena in Bianco a Torino: da dove nasce l’idea e quando?

Questo evento nasce per vestire di bianco ogni volta un luogo diverso di Torino, che attraverso le nostre immagini resta scolpito nel web.

Lo scorso anno ho partecipato alla Tesoriera: è stata la mia prima volta e mi è piaciuta. Cosa ci sarà di diverso quest’anno, se ci sarà, a parte la location di Piazza San Carlo?

A causa del maltempo purtroppo abbiamo dovuto posticipare la data della Cena in Bianco: ci vedremo il 29 di Giugno anziché il 15. A parte questo, direi che la differenza la fanno i numeri in crescendo: 36 milioni di visualizzazioni sull’evento e oltre 5000 persone da fuori Torino in due edizioni.

Anche quest’anno pare si bisseranno i numeri del 2013: le adesioni sono ad oggi (16/06 ndr) ben 9.876.

cena in bianco torinoPer dovere di cronaca, un aspetto meno piacevole sul quale vorrei che dessi il tuo punto di vista: le polemiche sorte lo scorso anno a proposito di rimborsi pubblici. Ci aiuti a chiarirci le idee?

Le polemiche ci stanno sempre quando gli eventi hanno grande successo e molta visibilità. I mezzi di comunicazione hanno dato informazioni non corrette senza andare alla fonte.
L’anno scorso la città mi ha proposto, insieme a tante altre manifestazioni, di far parte del programma dei festeggiamenti di San Giovanni Santo Patrono e del festival di Beethoven. Sapendo che le persone che partecipano non pagano nulla, dato il grande interesse di tanti cittadini e forestieri,  data la grande visibilità alla città (oltre 180 articoli di rassegna stampa, oltre 300 voi blogger presenti, 39 minuti sui TG, migliaia di persone venute da fuori) la città ha ritenuto di sostenere, insieme agli altri, anche il mio evento e di contribuire alle spese vive rimborsandomi dopo l’evento parte delle fatture sostenute e presentate.
Incredibile che chi ha contestato lo abbia fatto nei confronti di un evento nuovo e di un volto nuovo. Curiose e pittoresche le polemiche sul cognome di chi nemmeno pare sapere che una persona sposata porta, se crede, anche il cognome del marito.
Questo evento vorrei che la gente non dovesse mai pagarlo ma o lo sostengono i partecipanti o lo sostengono enti e aziende. Ringrazio il cielo di aver trovato quest’anno alcuni imprenditori illuminati che mi supportano a sostenere parte delle spese.
Sul blog sono comunque presenti tutte le informazioni su come si sostenta questo evento.

Ultima domanda, ormai un tormentone di questo blog 😉

Antonella, definisciti con un termine social:  connessa!

Sui social trovate in proposito un gruppo Facebook di riferimento e un hashtag countdown con cui twittare, #bianchipreparativi.